| Topic per spacciare una saga sconosciuta ai più. Non sono sicura che tutti e quattro i libri stiano sotto "serie di Merlino", visto che nell'ultimo Merlino viene giusto nominato, ma è il solo nome con cui li ho trovati accomunati.
Come si può immaginare si tratta di una delle tante versioni del ciclo arturiano, un rimettere insieme la leggenda mescolando elementi storici ed elementi fantastici. I primi tre libri (La Grotta di Cristallo; Le Grotte nelle Montagne; L'Ultimo Incantesimo) hanno come protagonista Merlino, che in prima persona narra gli eventi che l'hanno portato ad essere consigliere di tre Re (Ambrogio, Uther, Artù), mentre l'ultimo (Il Giorno Fatale) è in terza persona ma segue il punto di vista di Mordred, figlio illegittimo di Artù.
Ho trovato il ciclo molto interessante e molto ben scritto. Ha una costruzione particolare: pur riprendendo a piene mani dal mito, sembra quasi una ricostruzione storica e plausibile... di quelle che ti fanno pensare "sì, è da qui che è partito tutto" salvo contenere elementi sia mistici che fantastici. C'è poca azione, soprattutto nei primi tre, ma si vedono i motivi scatenanti di tutto, le ragioni che portano i personaggi ad agire secondo vie prefissate dal destino come se la scelta fosse veramente loro.
Merlino acquista moltissimo: non il classico consigliere di Artù che appare di tanto in tanto a parlare per enigmi e poi scomparire, ma un uomo con un fato che deve seguire. Uno mezzo del destino, con un controllo limitato sui suoi poteri: Merlino è uno strumento del Dio, le visioni e la preveggenza è il Dio a concederle a suo piacimento. Questo Merlino è un uomo che ha coltivato la conoscenza in tutti i suoi ambiti per poter essere in grado di comprendere quanto accade intorno a lui e di consigliare il Re. Un uomo che ha accettato il suo destino e i capricci di poteri volti a servirsi di lui per un piano che non sempre condivide, ma di cui ha imparato a fidarsi.
L'altro grande protagonista è Mordred, nell'ultimo libro. Mordred è vincolato ad un destino che non ha chiesto e che non desidera, nato per portare la distruzione di Artù con la sua esistenza ("E cosa ne facciamo della mia volontà? Malgrado tutto quello che posso desiderare o fare, sono dunque condannato a essere la morte e la rovina di un uomo che rispetto, di un Re che servo?")
I libri sono, ad ogni modo, angoscianti sotto certi punti di vista: nessuno ottiene serenità o pace, il massimo a cui può aspirare sono momenti di felicità o soddisfazione.
Non è sereno Merlino, vittima di poteri che vanno e vengono secondo i capricci del Dio, e che soprattutto appena riesce a mettere Artù sul trono si ritrova con l'ombra di Mordred che incombe. E che alla fine ha solo la propria reputazione e la propria saggezza, ma incapace di avere un ruolo rilevante nella fase finale del Re da lui creato.
Lo stesso Artù parte come giovanissimo sovrano, pieno di speranze, per diventare un grande Re, ma solo e disilluso: privo del sostegno dei parenti prossimi, con alleanze da mantenere e la moglie e il suo migliore amico che si amano, prigionieri di un triste triangolo in cui ogni componente ama e rispetta troppo l'altro per fare qualcosa che possa infrangere l'equilibrio.
Mordred, a cui hanno detto chiaramente che può solo godersi la felicità e le soddisfazioni che ci saranno negli anni che precederanno il compimento del destino.
Questi i tre personaggi a cui già sai che non andrà bene, e di cui vedi la lotta (soprattuto ne Il Giorno Fatale) per sottrarsi ad un cammino non scelto da loro... oppure che lo seguono perchè consapevoli che così deve essere ("Tutto ciò che possiamo fare è vivere quello che la vita ci porta. Morire della morte che ci è data."). Insomma, li vedi lottare, cercare di fare andare bene le cose e già sai che non ci sarà il lieto fine, che tutto ciò per cui si impegnano svanirà. Molto triste.
Interessanti sono poi le figure delle due più grandi nemiche di Artù: Morgana e la meno famosa, ma qui più mortale, Morgause. Le due sorelle di Artù (Eleine, la terza, in quanto inutile è stata saltata), due donne di grande potere in un mondo in cui le donne non potevano avere potere.
Entrambe streghe, ma non potenti come Merlino, entrambe che usano le armi in loro possesso (ossia la bellezza e la stupidità degli uomini). Morgause, che in quanto figlia bastarda di Uther e priva di poteri politici sicuri, alla di lui sconparsa concepisce un figlio con Artù per avere un'arma: un bambino di sangue reale e colpa dell'incesto con cui ricattare il Re. Morgana, sposa bambina di un vecchio, che desidera il potere ed un compagno giovane. Due sorelle che non si amano, ma unite nell'odio per il fratello colpevole solo di essere il Sommo Re.
Interessanti anche le altre figure femminili di spicco: la regina Ygraine, la cui felicità con Uther è sempre oscurata dalla morte del primo marito Gorlois, e che pur amando i figli (Artù e Morgana) dispone di loro come pedine per rendere più stabile il regno. Ginevra appare poco, ma è commuovente e straziante per come emerge dai punti di vista altrui: schiacciata dai sentimenti per Artù e per Lancillotto (qui chiamato Bedwyr), e con la sua sterilità (che si vede solo nell'unica, rassegnata frase "Potrebbero essere figli miei." rivolto ai figli di Morgause, ma guardando Mordred soltanto) Meravigliosa anche Nimue, allieva ed amante di Merlino. La Dama del Lago, l'unica ad ottenere un vero potere e una posizione di spicco ma sempre ad un prezzo terribile, pesato sulle spalle di Merlino.
Insomma, una serie che consiglio caldamente a tutti, anche se ormai fuori catalogo e da cercare on-line (o, eventualmente, nel reparto usato). Poca azione, ma molto sentimento.
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