Quando scopri che due dei tuoi scrittori preferiti hanno scritto un libro a quattro mani la tentazione di procurartelo è notevole.
Quando scopri che la trama riguarda un angelo e un demone che cercano di fermare l'Apocalisse... beh, non si può resistere alla tentazione.
Buona Apocalisse a Tutti! ha come protagonisti il demone Crowley e l'angelo Azraphel.
I due sono stati mandati sulla Terra per tirare acqua al proprio mulino, e nel corso dei millenni hanno optato per uno status quo: tu mi fai fare questo, io ti lascio fare quest'altro, il tutto durante una delle amicizie più improbabili che la letteratura ricordi.
Le cose di complicano quando a Crowley viene affidato il compito di consegnare il neonato Anticristo alle suore sataniche per scambiarlo col figlio di un importante ambasciatore (The Omen docet), dando il via alla Fine del Mondo.
Crowley non è felice, perchè lui sulla Terra ci sta proprio bene e ritiene che, vinca il Paradiso o l'Inferno, non sarà il massimo
dopo. E Azraphel la pensa come lui.
Ma i nostri paladini hanno un piano a prova di bomba: l'Anticristo è umano, per tanto dotato di libero arbitrio. Potrebbe decidere di non distruggere il mondo.
I due decidono di occuparsi dell'occupazione del bimbo, uno spingendolo verso il bene, l'altro verso il male.
Peccato che lo scambio non sia andato a buon fine, e che il piccolo sia stato affidato alla famiglia sbagliata: mentre si occupano di un normale bambino, il futuro distruttore cresce come un ragazzino di periferia.
E perdere l'Anticristo all'alba dell'Armageddon può essere un problema.
Con i quattro
Cavalieri Motociclisti dell'Apocalisse (new entry Inquinamento dopo il ritiro di Pestilenza dovuto alla scoperta della penicillina) in giro per il mondo, e tra streghe; cacciatori di streghe; le Accurate Profezie di Agnes Nutter; un gruppo di pestiferi bambini; alieni e tibetani che scavano nella Terra, per i nostri eroi impedire la fine del mondo si prospetta un'impresa assurda.
Il libro è a mio avviso geniale.
A parte la trama che è assurda come poche, l'abilità di Gaiman unita a quella di Pratchett fa nascere qualcosa di meraviglioso, qualcosa con cui non si può fare a meno di piegarsi in due dalle risate (l'umorismo di Pratchett si sente, eccome).
I personaggi sono molti, e sono ben strutturati, lo stile è eccellente.
Unica pecca il finale: se il libro è da dieci, gli ultimi capitoli sono da sette e mezzo: sufficienza piena, ma non all'altezza di quanto c'è stato prima.
